I governi e le companies controllano sempre di più i principali mass media: quelli privati in mano a banche e multinazionali mentre quelli pubblici controllati dai governi.
D’altra parte ogni volta meno imprenditori controllano le reti di informazione tradizionale, il che si traduce nell’uniformazione del discorso e nell’eliminazione del pensiero critico.
Una società diversa, giusta e solidale deve avere una pluralità di media: pubblici, commerciali, di comunità che rispecchino le differenze ideologiche, politiche e culturali della comunità. Media gestiti con indipendenza economica e libertà ideologica.
Di fronte a questa situazione è urgente stare in contatto e trovare forme di appoggio mutuo tra coloro che si occupano di informazione indipendente e coloro che sono all’avanguardia della trasformazione sociale. E’ necessario e vincente compiere quest’obiettivo a partire dalla base della società, lì dove il cambiamento si sta manifestando.
La proposta di un giornalismo nonviolento ed indipendente, che dà voce ai movimenti sociali e diffonde esperienze concrete di attivismo sociale rappresenta un’opportunità per la costruzione di una nuova sensibilità, di nuovi valori e nuovi forme di lavoro d’insieme.
Coodina:
Promuove:
Participanti (in definizione):
Pía Figueroa, condirettrice di Pressenza
Programma:
Un incontro dibattito nella giornata di sabato sulla costruzione di una rete europea tra media indipendenti e associazioni e gruppi che lavorano nella base della società.
links:
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