Questo gruppo di lavoro trae ispirazione dagli ultimi paragrafi della conferenza di Silo su Lettere ai Miei Amici: “… Se invece il processo meccanico delle strutture storiche va nella direzione indicata, è tempo di chiedersi in che modo gli esseri umani potranno cambiare la direzione degli avvenimenti.  Ma, d’altra parte, chi potrà determinare un cambiamento di direzione tanto formidabile se non i popoli, che sono appunto il soggetto della storia? Ma abbiamo raggiunto un livello di maturità sufficiente per comprendere che, già da ora, non ci sarà progresso se esso non sarà di tutti e per tutti? È questa la seconda ipotesi che si esamina nelle Lettere”.

  Prendiamo spunto anche dalla nostra dichiarazione “Immagino un Mondo Umano” del 1997, in cui si immagina che il Processo di Umanizzazione si metta in moto quando le persone cominciano a parlare tra loro nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nei sindacati,  confrontandosi su ciò che sentono e su ciò che conta davvero per loro, scoprendo che i desideri più profondi sono gli stessi… che ciò che vogliamo è felicità e libertà per noi e per le persone care… 

Infine, come Partito Umanista islandese vogliamo condividere l’esperienza accumulata nei forum a cui abbiamo partecipato, insieme a un gran numero di organizzazioni, fin dalla “Pans and pots revolution”, la rivolta delle pentole e delle padelle esplosa in Islanda nel 2009 dopo il crollo dell’economia mondiale. Abbiamo tenuto tali forum più o meno ogni anno, l’ultimo alla fine del 2018 con il titolo: “È possibile una Nuova Civiltà?”, che ha proseguito il lavoro dell’Area tematica che abbiamo portato avanti nel Forum Umanista Europeo di Madrid 2018. 

Il prossimo forum islandese è previsto per il 23 febbraio col titolo: “Ciò che unisce gli Stati verso una società migliore”.


Contatto
:Julius Valdimarsson

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